martedì 8 gennaio 2019

Uno di quei giorni

Sveglia presto per andare a lavoro, turno infernale di 8 ore senza nemmeno avere il tempo di andare in bagno, mille cose da fare-pensare-dire-programmare. Torno a casa dopo essere passata dall'ufficio risorse umane per consegnare quel maledetto documento di cui mi ero scordata, prendendomi le peggio parole dalla ragazza "simpatica" alla scrivania. 
Colpa mia per il ritardo, ma non mi sembra di aver fatto saltare un trapianto di rene a qualcuno, quindi CALMA.

Riscaldo gli avanzi della sera prima: un quarto di torta salata ricotta zucchine e cipolla (buuuuonaa), condisco l'insalata, tosto un po' di pane e senza nemmeno accorgermene in una ventina di minuti ho spazzolato tutto il pranzo. Acqua bevuta oggi...? Forse i due sorsi di tè della colazione. La vescica ringrazia, Rebecca. 

Mi trascino verso il letto e ripeto a me stessa una piccola bugia: giusto un'oretta, alle 4 mi alzo.


Vengo svegliata dalla chiamata di S. che si scusa per non avere rifatto il letto stamattina. Lo adoro. Ormai sono le 5 passate, direi che sia ora di alzarmi.


E invece no, rimango ancorata alle coperte come fossero uno scudo per i tanti pensieri che mi tormentano. Vorrei scacciarli, ma si ostinano a entrare nelle fessure della mia mente e li restano. Quindi rimango ferma immobile con la speranza che così facendo si allontanino, senza troppi risultati. Aspetto e si fa ora di cena, ma neanche a dirlo non ho fame. 
Le ore successive mi arriva qualche messaggio a  cui non rispondo e una chiamata lasciata squillare.
Lascio correre un po' la vita sotto i miei occhi perchè stasera ho bisogno di non fare nulla, di non prendere decisioni, di non dare giustificazioni. E' uno di quei giorni un po' buttati, me ne rendo conto. Potevo fare una passeggiata, qualche commissione, andare a trovare mia madre o chiedere a mia sorella se aveva bisogno per qualcosa. Essere attiva insomma. Ma ho preferito di no. Anche se adesso ho i sensi di colpa, anche se probabilmente non chiuderò occhio stanotte e domani pomeriggio mi trascinerò la stanchezza di una notte passata in bianco. Va bene così perchè a volte ci dobbiamo prendere una pausa dal mondo, ci dobbiamo fermare. 



venerdì 4 gennaio 2019

Si riprende da dove si era lasciato

Sarò sincera: mi ha sfiorata l'idea di aprire un terzo blog, ma sono anche consapevole che poi questo sarebbe stato un po' abbandonato.. come l'altro del resto.
Quindi ho deciso di riprendere da dove avevo lasciato, con questi papaveri di sfondo così estivi e così poco appropriati alle temperature che ci sono fuori dalla finestra. [li cambierò?]
Rincomincio da qui e da me, nella mia nuova casa ancora mezza inscatolata. 

Una me sicuramente diversa dai precedenti post. Non più alla ricerca dell'amore perché almeno quello -per adesso- si è fatto trovare, ma con sempre qualcosa da ricercare, capire, mettere in discussione ed imparare. 

Ore 23.15, il battere leggero delle mie dita sulla tastiera e tutt'intorno silenzio. 



Leggo uno dei libri che da troppo tempo staziona sulla pila delle letture in attesa o mi sparo il primo episodio di Dark? 


ps. prossimamente la lista dei propositi 2019 che come ogni anno non rispetterò ma che devo assolutamente stilare :)



Reb.