sabato 25 giugno 2016

Pazza gioia ...? Alcune difficoltà che incontro sul lavoro

Dove sei mia cara vecchia amica felicità?

Dicono che tu sia nelle piccole cose, ma ultimamente faccio fatica a vederti.
Sarà questo costante senso di insoddisfazione ad offuscarmi vista.

O forse solo la pesantezza del caldo e del lavoro.

E' stata una settimana faticosa..e difficile.
Lavorare con delle persone affette da disturbi psichiatrici non è mai semplice, ma a sto giro sono arrivata davvero al limite di sopportazione.

Un po' per via di episodi toccanti, un po' per gli straordinari.

La mia settimana è iniziata lunedì, con la giornata prelievi.
Sveglia alle 4:00, inizio alle 5.45 e fine alle 15:00 perché oltre al normale turno, io e la mia collega, abbiamo dovuto lavorare ad un progetto a cui la nostra comunità ha aderito.

Martedì, turno normale al pomeriggio.

Mercoledì giorno di riposo

Giovedì turno al mattino (07:00/14:00) + riunione finita alle 17:00, con tanto di lavori interattivi di gruppo..che potete immaginare la mia voglia di stare seduta su quella sedia dopo sette ore di lavoro.

Venerdì abbiamo presentato il progetto alle 10:00 (e qui lo devo dire, perché mi devo sfogare...i complimenti sono sempre stati fatti tutti al singolare, rivolti a chi esponeva..e quindi alla mia collega. Mentre il mazzo ce lo siamo fatte entrambe. MA VA BEH. Questa è una naturale conseguenza del mio carattere timido, vengo oscurata dalle figure più estroverse e appariscenti. Dico "pazienza" e allo stesso tempo penso che non sia per niente giusto. Forse è la volta buona per fare uscire quella parte di me che tengo così gelosamente nascosta...)
In più, il turno pomeridiano (staccando alle 20:00 anziché alle 21). Quindi una decina di ore anche ieri..e che ore da fuoco.
Uno stress psicologico che, Freud levati che qui si fa sul serio.
Cercare di contenere persone che stanno mentalmente male,nei loro momenti di crisi nera, è massacrante. Esci da dei colloqui completamente sfinito.
Persone che un attimo prima ti fanno un sorriso e poi, per stupidità che a loro sembrano montagne da scalare, ti vomitano addosso frustrazione, rabbia, tristezza, angoscia, ansia e paure.
E tu sei lì, che assorbi tutto mentre cerchi le parole giuste da usare.
Poi guardi quel cumulo di emozioni che ti hanno scaraventato contro e cerchi un modo per sbarazzartene o per trasformarle in qualcosa di meglio...perché non le puoi tenere con te.
Tutta quella aggressività verbale ti pesa, insieme ai tuoi di pensieri.
Quelle minacce, le sfuriate, le bestemmie, gli insulti...
Vorresti lavartele via di dosso con una doccia ghiacciata, ma non basta. Rimangono nella tua testa, intrappolate nelle immagini di quei momenti che conservi negli angoli della tua mente.
E allora lì dentro vorresti infilarci le mani, strappar via i ricordi e gridare, perché quei sentimenti non ti appartengono. Ma non si può..e quindi condividi parlando. O scrivendo. Per liberarti almeno in parte da quella sensazione di malessere che ti porti dentro.

Poi finisce la giornata e senti ancora più accentuate quelle mancanze della tua vita.
Ma chiudi gli occhi per la stanchezza, vuoi solo dormire.

Sabato..oggi, giusto? Mattina.

Domenica avrò un'altra mattina e lunedì idem.

Ma martedì...martedì Liguria :)

Dite che siano meritati i tre giorni di mare?


Una Rebecca con parecchi anni di più stasera..

3 commenti:

  1. Io vi ammiro tanto a voi operatori, os, infermieri ecc. ecc. Siete persone meravigliose e fate un lavoro difficilissimo. Grazie.

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  2. Mai stato in Liguria ma dicono ci siano posti stupendi ed un meraviglioso mare.

    Lavorare con le persone è sempre difficile ma lavorare per le persone che stanno male, deve essere estremamente più complesso e faticoso. Non ti invidio per niente.

    Parecchi anni di più?
    Compi gli anni?
    Una ragazza che conoscevo secoli fa li compie oggi ma è da tempo che non le mando gli auguri.

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  3. Come ti capisco, la psichiatria è un reparto bellissimo ma emotivamente straziante e pesante...I tre giorni in Liguria sono stati più che meritati! Un bacione e buon lavoro

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