lunedì 13 aprile 2015

Francesca

Volevo un'ispirazione? Eccola.
Probabilmente non ci verrà fuori un capolavoro, ma almeno ho qualcosa di cui ho bisogno di parlare.

Nella mia vita c'è Francesca.
Ci siamo conosciute il primo anno di università e da quel momento siamo inseparabili.
Così diverse sotto certi aspetti, così uguali sotto ad altri.

Il nostro non è un rapporto normale, non è semplice amicizia.
Va oltre.
Lei è mille cose per me.
E' la forza che mi ha spinta ad affrontare difficoltà che pensavo impossibili da superare.
E' spensieratezza, la persona con cui posso permettermi di essere me stessa, senza sentirmi giudicata.
E' risata, momento di svago.
E' la mano che trovo tesa nel momento del bisogno.
E' colei che non mi giudica con cattiveria, non mi tradisce, non mi trascura.
E' rifugio, consiglio, conforto.

L'amicizia che ho costruito con lei è naturale e vale più di tutte le altre, persino più di quelle che durano da diversi anni, ma che hanno ben poco di puro e sincero.
Quello che si è instaurato con lei è un rapporto potente, solido, maturo.

Non ho mai parlato di lei qui sopra -se non con qualche riferimento-  perchè non posso mettere nero su bianco un simile sentimento. Non ne sono capace.
E' troppo grande per essere racchiuso in un post.
Rischierei di sminuirlo.

Stasera però mi ritrovo a parlarne, almeno in parte, perchè ne ho bisogno.

Dopo essere stata con me a Londra, è tornata in Inghilterra per lavorare come infermiera, firmando un contratto di un anno. Al terzo giorno (oggi) abbiamo avuto la nostra prima litigata, ovviamente per un motivo del cazzo: un fraintendimento.

Nonspiego le dinamiche perchè non sto scrivendo con l'intento di ricevere un vostro giudizio o parere riguardo alla discussione.
Queste sono parole scritte di getto, per dare sfogo a rabbia e tristezza: due sentimenti che vorrei urlare a gran voce e non sfogarli battendo i tasti di un computer.

Ho paura. Perchè un anno è decisamente lungo.
Cambierò io, cambierà lei, cresceremo...e il non farlo insieme mi spaventa, perchè non è detto che avvenga nella stessa direzione.

Sapevo che sarebbe stata dura la distanza, ma non pensavo di provare questa sensazione così presto. Questa sensazione di SOSTITUZIONE. Da chi poi?
Dalla ragazza che ti ha accompagnata? O dal ragazzo che ti interessa e dal quale sei ricambiata?

Fortuna che eri tu quella del "tu R. rimani qui e smetti di pensare a me e di cercarmi. Mi sostituisci, sicuro. Legherai con le altre e quando tornerò non mi vedrai più come l'amica che sono adesso."
E io che mi ero anche sentita in colpa per qualcosa che non ho ancora fatto.

Hai gestito questa discussione in modo diverso: più distaccato, disinteressato, freddo.

Mi hai fatta sentire già sostituita, davvero.
Ti ho chiesto di chiarire (con monologhi infiniti, ai quali rispondevi con monosillabi), puoi trovarli 5 minuti...no?

O quello che era un rapporto solido si è già incrinato?

1 commento:

  1. Reb. Anche io avevo un amica come la tua. Solo che da quasi un 1 anno abita a Rotterdam, eravamo inseparabili anche se..diverse,io con la testa sulle spalle lei la lasciava sul cuscino, io molto sensibile e affettiva lei fredda e distanziata da tutti,insomma completamente diversa da me. In qualche modo avevamo la nostra complicità! E' riuscita a portarmi fuori da certe situazioni,come io con lei,ma da quando è partita tantissime cose sono cambiate, ci sentiamo pochissimo,quasi mai e..sinceramente ci sono un pochino rimasta male. Non che prima mi cercava tutti i giorni ma..da prima ad adesso le cose sono cambiate. Ognuno si crea la propria vita, e di persone che.. ci tengono e si fanno sentire beh..ne esistono ben poche. Non posso confermare di essere la prima,ma..se ci tengo a qualcuno provo a farmi sentire.

    Vedrai magari per te è diverso. Ti cercherà.

    Abbracci! <3

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