mercoledì 7 ottobre 2015

Fine.

Eccomi, a mettere la parola fine anche qui, nero su bianco.
Non aveva senso continuare, mi stavo distruggendo dall'interno.
Mi ha preso di testa, e quando è così, c'è poco da fare.

Non lo nego: c'è una parete di me che aspetta un suo messaggio in cui mi dice di essersi accorto di aver fatto un errore a lasciarmi andare, che non arriva. Che non arriverà.

Le sue parole:
Sei una persona piacevole, mi piace parlare con te, passare del tempo insieme a te. Sei interessante..


Ma...??


..Ma ora io non ci riesco, non ho la testa. 

E allora basta. Mi sono già affezionata, mi piace, mi fa stare bene.
Non posso frequentarlo, nemmeno in amicizia o solo per fare due chiacchiere ogni tanto come aveva proposto lui.
Precisazione: non ha usato la solita patetica frase "rimaniamo amici".
Ha fatto un discorso diverso, sincero e gentile.
Lui sta davvero bene in mia compagnia, quindi mi ha proposto di continuare a vederci senza secondi fini perchè andiamo molto d'accordo, magari per un caffè ogni tanto.


Io ho detto che sì, mi avrebbe fatto piacere, ma non ora.
Perchè non ci riesco. Mi piace troppo per poterlo vedere con così tanta leggerezza.
Magari più avanti...quando mi passerà.

E da una persona che mi fa questa proposta, mi fa pensare che qualcosa di bello posso aver trasmesso.

Detto questo niente, sto da cani. Peggio del Ricco dell'anno scorso.
E ieri ho pianto. Davanti a mia madre. Non lo facevo tipo da anni.....


"...ma mamma, perchè?"
"Forse perchè non frequenti i posti giusti. Devi fare quello che ti piace.
Pensare a te stessa. Smetterla di avere fretta, goderti la vita, essere attiva. 
Tu durante il giorno hai troppo tempo per pensare..e finisci per piangerti addosso.
Devi reagire. Essere forte. Sei così giovane...fa ciò che ti fa stare bene."


[Giuro che inizio un corso.
Magari evito i quelli di cucito, cucina e altre robe da donne.
Che lì se proprio proprio conosco un uomo, come minimo è gay.
E allora magari no. Che già mi incasino con gli etero, figuriamoci con un omosessuale.
Lì la faccenda altro che difficile, diventerebbe IMPOSSIBILE.]



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